genesis1

Il periodo che va dalla metà degli anni sessanta fino quasi alla fine degli ottanta, ha portato nel mondo della musica una ventata di novità e nuovi stili emergenti che hanno senza dubbio fatto storia; è stato il Regno Unito il principale focolaio della loro diffusione, ma Italia, Francia, Germania e gli altri principali paesi europei hanno seguito immediatamente la sua scia, consacrando per esempio il successo straripante del progressive-rock, uno stile musicale che affonda le sue radici nel rock psichedelico britannico e nelle sue successive evoluzioni, e che ha trovato in gruppi storici come Emerson Lake and Palmer, gli Yes, i Jethro Tull, i King Crimson alcuni tra i suoi principali esponenti.

Era proprio questo il contesto in cui si facevano poco a poco strada a piccoli passi vari gruppi musicali, che crescevano e miglioravano in silenzio nell’underground londinese, ed all’inizio del 1967 un giovanotto chiamato Jonathan King, che aveva già qualche esperienza precedente come cantante e produttore discografico, decise di formare un nuovo gruppo e presentarsi alla Decca Records. Stava per nascere uno dei gruppi rock più carismatici che la musica abbia mai conosciuto: i Genesis.

genesis2

Nascita dei Genesis, Jonathan King ed i primi dischi con la Decca Records

Tony Banks, Chris Stewart, Mike Rutherford, Peter Gabriel, ed Anthony Phillips, tutti studenti della Charterhouse di Godalming, prestigiosa istituzione scolastica della contea inglese del Surrey, si riunirono insieme proprio sotto la guida di Jonathan King (che aveva un po’ di esperienza in più), per formare una nuova band che continuasse a fare musica usando come punto di riferimento le super band di rock psichedelico citate prima, ma che avesse però un’impronta tutta sua. Si erano appena affacciati al mondo della musica professionistica i Genesis, destinati a lasciare una marca importante nella storia della musica mondiale.

Benchè i loro primi due singoli non avessero ottenuto poi quel successo che un po’ tutta la band si auspicava, King credeva molto nel progetto, e fece in modo di organizzare le registrazioni del primo 33 giri dei Genesis, a patto però che la band risolvesse prima alcuni piccoli problemi nella sezione ritmica. Fu così che Chris Stewart fu sostituito da Jonathan Silver, batterista che Peter Gabriel aveva già avuto modo di conoscere, e che tra l’altro aveva anche un luogo adatto per fare le prove. La Decca Records pubblicò nel 1969 From Genesis to Revelation, ma le sole 700 copie vendute convinsero Jonathan King ad abbandonare definitivamente il progetto ed con esso anche il management del gruppo.

L’ingresso di John Mayhew nella band ed il primo contratto

Un altro a dichiararsi sconfitto e ad abbandonare definitivamente il progetto fu Jonathan Silver, trasferitosi poi negli Stati Uniti per frequentare la Cornell University; la band cercava dunque un batterista con urgenza e lo fece anche mettendo inserzioni su Melody Maker, uno dei più antichi settimanali di musica al mondo. Fu così che ad Ottobre del 1969 fece il suo ingresso nella band John Mayhew, un po’ più anziano rispetto a tutti gli altri ma con molta esperienza nel suo bagaglio.

Tra il 1969 ed il 1970 i cinque si riunirono a convivere vicino Dorking, una piccola località campestre sempre all’interno della contea del Surrey e, grazie al supporto economico delle rispettive famiglie, iniziarono a tutti gli effetti a vivere come una vera band. Dopo i primi concerti, alcuni dei quali addirittura gratis, che servirono comunque alla band per amalgamarsi bene, nel Gennaio del 1970 i Genesis furono ospiti negli studi televisivi della BBC, ed iniziarono anche una intensa attività promozionale attraverso le principali emittenti radiofoniche londinesi. A Marzo dello stesso anno giunse finalmente l’occasione giusta; la band ottenne un contratto di due mesi per suonare in modo stabile al Ronnie Scott’s Jazz Club di Soho, nel West End londinese.

genesis3

La prima formazione ufficiale dei Genesis nel 1971

Fu proprio grazie a questa prima scrittura che i Genesis furono notati dal produttore capo della Charisma Records, quel Tony Stratton Smith che fu praticamente il primo vero manager a fare un provino ufficiale ai Genesis. Arriva finalmente il primo contratto ufficiale (con tanto di anticipo sui compensi), e la band si chiude in studio per registrare il suo secondo album Trespass, pubblicato il 23 Ottobre del 1970; a Luglio però il chitarrista Anthony Phillips è costretto a lasciare il gruppo per problemi di salute, causando non pochi scompensi e qualche piccolo dissidio interno.

In Agosto la band è costretta a mettersi nuovamente alla ricerca di un batterista, avendo deciso di sostituire Mayhew con un altro batterista che sapesse anche essere utile in fase compositiva; si presentarono in molti ai provini, ma fu subito scelto il giovane Phil Collins, rivelatosi da subito il profilo giusto che la band stava cercando. Mancando poi la chitarra di Phillips, sempre attraverso le inserzioni su Melody Maker, i Genesis contrattano Steve Hackett, chitarrista, cantante e compositore già noto nell’ambiente musicale.

Peter Gabriel e Phil Collins, i due veri frontman dei Genesis

E’ ufficialmente il 1971 l’anno in cui i Genesis formano la prima vera band, un quintetto ben amalgamato e solido; Phil Collins non solo ha risolto quei piccoli problemini ritmici che il gruppo aveva da anni, ma si è rivelato anche ottimo cantante, compositore, e frontman della band, Steve Hachett aveva sostituito egregiamente la chitarra di Phillips partecipando anch’egli alla parte attiva della composizione e della stesura dei testi.

Arrivano Nursery Crime, Foxtrot, e Selling by the Pound con una cadenza annuale, e nel 1974, dopo aver ultimato la registrazione del loro sesto album The Lamb lies down on Broadway Peter Gabriel Abbandona definitivamente il gruppo, consacrando a tutti gli effetti Phil Collins come nuovo leader e frontman della band. Non basterebbero altre 20 pagine per raccontare tutta la storia dei Genesis fino ai giorni nostri, lo abbiamo fatto fermandoci ai reali inizi della loro carriera, tutto ciò che hanno fatto da lì in poi forse è meglio ascoltarlo.